È un emporio il mio silenzio
colmo fino all’orlo
braci lente
di falò dimenticati
un getto di vento
e s’impennano scintille.
Vi ho riposto gli occhi scartati
pupille che s’allargano al buio
e le tengo accese
le tele assolate
di tutte le estati
pennelli che cantano
colori scatenati
il blu lapislazzulo
dentro arcobaleni
e dopo la grande pioggia
una riviera di desideri
l’allegria della vela
verso il porto
granelli di sale
di lacrima seccata
l’ennesima menzogna bevuta
anziché vomitata
e questo sole
che non fa sconti
e scivola e mi trascina
dietro il mandorlo
… solfeggiano ancora pollini
su una pergola di tramonto.