mercoledì 31 maggio 2023

Lettera a un "caro X"

 …cosa vuoi che ti dica, caro X?

M’innamora da oltre trent’anni. Anche a me sarà riuscita qualche storta sillaba; la leggo, mi intriga ma, da qui, non mi spianto: io non so cosa sia la poesia! 

A volte mi torna un’immagine: da una parte la realtà tangibile, le tre dimensioni del tempo, il mondo interiore - pensieri emozioni sentimenti -, dall’altra il mistero, e lei, la poesia, che fa da ponte.

Su di lei fiumi di parole, spiegazioni più o meno convincenti, percorsi esperiti, definizioni, sapori, soprattutto sapori. E tra questi, quello che ancora mi commuove -sarà che adoravo Robin Williams- è del Prof. Keating nel film L’attimo fuggente 

Parole e idee -cito- possono cambiare il mondo

[...] che il potente spettacolo continua e che tu puoi contribuire con un verso

La parola ha questo potenziale, io e te ne siamo pienamente convinti, ma perché contribuire proprio con un verso ?

Penso, e spero di non sbagliare, che un verso, letto o scritto che sia, abbia la forza di scavare e il vantaggio di nascere da uno scavo; un verso, il buon verso, è un acceleratore straordinario di coscienza – per dirla con Josif Brodskij-, la attiva convincendo ad agire, ognuno, con coscienza lì dove coscienza non si identifica solo coi miei principi, i miei valori, le mie convinzioni. 

Se così fosse – Galimberti docet-, sarebbe un concetto ristretto, e coscienza è parola che devira da cum scire, mettere insieme il sapere, quindi, considerare anche le istanze degli altri e diventare responsabili, non solo dei miei principi, ma di una complessità. Ecco allora che, leggere o scrivere poesia, non è un cammino solitario ma un modo come un altro – a mio avviso, il migliore – per imparare a comunicare con sé e, di rimando, anche con gli altri. Imparare e sperimentare insieme una sana comunicazione, e il resto – pace giustizia onestà e chi più ne ha più ne metta –forse, chissà, potrebbe venire da sé.