Il momento più laborioso per chi scrive versi, presumo non
sia tanto – e non sia solo – quello di scendere con mente e cuore in piccole
fosse inesplorate dall’io e lì stupirsi e attardarsi nelle proprie emozioni,
quanto risalire e riproporre la magia di quel momento come si può, come si sa,
restando il più possibile fedeli a una densità che va scemando.
L'abilità di coinvolgere, non uno, ma tutti e cinque i sensi
è Grazia Procino col suo libro “Di albe
e di occasi”. A tratti mi ha ricordato Roberta Dapunt: lo stesso passo lento e
calibrato di un verso passionale che ama tanto la natura fino a farne una
continua proiezione di sé.
Avviso ai naviganti che approderanno a questo libro: quel
verso si allunga dove non crede: fino ai ricordi. E come succede con le snowball - le sfere
di vetro che, a scuoterle, simulano neve sul paesaggio in miniatura - li smuove
e li riporta vispi sulla pelle. Così, capita -a me è capitato !- e ti accorgi
che, di tutto il tempo di cui sei ricolma, una fetta è rimasta senza tempo,
come una stella polare sul cammino che resta.
La veglia agli assenti
Non so più nulla di te
in quale casa hai
riparato le tue fragili ossa
la tua mente occupata
a domare gli eventi
a classificare le cose
quali voli intessi
in quali veglie
preghi
quel Dio cui affidasti
i timidi sorrisi.
In questa casa corone di rossi pomodori
secchi con le zanzare
che frullano
nel fuoco dell'estate
vigilano
come guerrieri scesi
dai monti lucani.
Moriamo alla luce di
ceri accesi
su finestre
spalancate sulle sere che giocano intorno
riti
di passione.
Non c’è più nulla che ti somigli.
Davanti al porto visitato dai gabbiani
Infine, aperte le danze dei pensieri,
sulla banchina del
porto di Puglia,
gabbiani frettolosi
intrecciano le reti
nel cielo che
rabbrividisce
per le nuvole dense
di tormenti.
Il tuo passo va col
mio
nel gioco del mondo
opaco
mi alzi il bavero del
cappotto
- precario argine
all'umore inclemente del tempo
- eppure mi protegge
il gesto.
La tua voce prende il
largo
naviga sull'acqua
scura
e salva dal vuoto
fino in fondo
stiamo qui a fissare
un cielo senza più
stelle.
Passa il tempo
senza più cognizione
Non fa differenza
se i conti mai
tornano.
Io appendo i sogni
alla sera