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PRIMA PUNTATA
Ieri
pomeriggio, intorno le 14
-...
Ma a che ora partirà il bus per Cosenza domani?
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Tranquilla, mi informo in qualche agenzia viaggi.
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Non fai prima a consultate internet?
-L'ultima
volta ho perso il bus per Bari perché, senza alcun preavviso, era partito 15'
prima del previsto.
Purtroppo,
anche consultare l'agenzia si rivela un tiro di dadi: l'impiegato all'interno
indica come orario le 5,45, l'impiegato in pausa sigaretta, fuori l'ufficio,
suggerisce le 6,00, la sera, da una veloce consultazione su internet, risulta
che un bus partirà dall'autostazione alle 6.15.
MORALE: stamattina alle 5,40 eravamo in
attesa dell'autobus che è partito alle 6.15
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SECONDA PUNTATA
Niente
di più, ci viene detto, e niente di meno.
Cosenza
è bella -certo, Crotone non scherza- ma anche Cosenza è bella.
Un giro su Corso Mazzini, qualche buon acquisto e pranziamo al nostro solito ristorante. Alle 14,15 siamo all'autostazione... ORRORE!... Il bus ha già imbarcato 25 passeggeri. Venticinque è il numero massimo di passeggeri stabilito dalla Regione: della serie, chi arriva prima si becca il posto a mo' di corsa all'ippodromo. Da qui, deduco, che si accetterebbero anche scommesse, PER CERTO NON SI ACCETTANO PRENOTAZIONI, così ha deciso la ditta: chi è dentro è dentro, chi è fuori è fuori, gli altri si attaccassero … si attaccassero… dove ci attacchiamo se non c’è nemmeno una carretta disposta a riportarci a Crotone???
Un giro su Corso Mazzini, qualche buon acquisto e pranziamo al nostro solito ristorante. Alle 14,15 siamo all'autostazione... ORRORE!... Il bus ha già imbarcato 25 passeggeri. Venticinque è il numero massimo di passeggeri stabilito dalla Regione: della serie, chi arriva prima si becca il posto a mo' di corsa all'ippodromo. Da qui, deduco, che si accetterebbero anche scommesse, PER CERTO NON SI ACCETTANO PRENOTAZIONI, così ha deciso la ditta: chi è dentro è dentro, chi è fuori è fuori, gli altri si attaccassero … si attaccassero… dove ci attacchiamo se non c’è nemmeno una carretta disposta a riportarci a Crotone???
Proteste di una manciata di passeggeri -tra
cui noi- rimasti fuori; i carabinieri, chiamati telefonicamente dirottano la
telefonata alla polizia che -dice- si prodigherà a contattare la ditta e a
farci sapere (ad oggi, s’attende ancora).
L’autista
dell'autobus si libera da ogni responsabilità – il poeretto.
Del
resto, ci dice, "non possiamo pretendere un servizio per solo sette
persone rimaste fuori dal novero consentito!"
Già,
sarebbe troppo: dato che hanno abolito anche l’altra corsa per Crotone delle 17,
dato che non si accettano prenotazioni, rischieremmo di essere un popolo CIVILE
se qualcuno -ma chi?... istituzioni? … ditta autobus?... ci hanno liquidato tutti!
- si prendesse cura dei 7 disgraziati rimasti a terra.
Magari
un treno?!... Chiamiamo un taxi.
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TERZA PUNTATA
Capperi
che sole!... Se il virus si combatte con luce e calore, noi -gli Ulisse al
tempo del covid- saremo già immuni. Il taxi arriva con comodo per poi
scapicollarsi sulla strada verso la stazione: mancano meno di 15' a un treno
che -FORTUNA FORTUNA FORTUNA CHE COLPO DI FORTUNA! - ci porterà a Paola. Da lì,
dopo appena un'ora d'attesa e tre litri di sudore, potremo prendere la
coincidenza per Lamezia Terme.
Una
del gruppo Ulisse -Maura- si prodiga a fare i biglietti a due pachistani -forse
marocchini forse indiani forse iraniani- che ci precludono di fare i nostri di
biglietti. È così che appuriamo che la macchinetta sforna biglietti non
funziona. Lei corre -noi la seguiamo- a chiedere al primo pietoso controllore
se sia possibile fare i biglietti sul treno. Maura sventola da lontano un
braccio che ha il significato di un assenso e anche noi saltiamo su una
carrozza del treno alla volta di Paola -detta cosi, sembra quasi una diligenza
del vecchio Far West. Ma il treno è un ricettacolo di frescura e la voce che
annuncia la partenza è morbida dolce seducente, certo non proviene da un corpo
sudato, da una pelle appiccicaticcia...
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ULTIMA PUNTATA
Paola si presenta stazione affollata di bagnanti di ritorno a casa.
Appena
fuori, la statua del Santo è imponente: ai polsi ha tanti nastri colorati -
tanti quanti saranno stati i voti di chi confidava in un treno puntuale, penso
cattiva.
Sto
scrivendo i brevi report sul treno mentre do le spalle al finestrino. Qualcosa
mi chiama: mi volto e “mi tuffo”, è tutt'uno: una meraviglia di mare che arriva fino
al vetro. Fan culo covid e autobus e disservizi e incompetenze, qui DIO E
QUESTA TERRA STANNO RACCONTANDO LA LORO INCOMMENSURABILE BELLEZZA...
Ora sono sul treno per Crotone, arriverò alle 19 se il laccetto che ho legato anch'io alla statua di san Francesco funziona. E già non ho più voglia di raccontare: sto attraversando una baraccopoli, di quelle che fanno friggere l’olio nel tegame senza bisogno di fornellino a gas.
Ora sono sul treno per Crotone, arriverò alle 19 se il laccetto che ho legato anch'io alla statua di san Francesco funziona. E già non ho più voglia di raccontare: sto attraversando una baraccopoli, di quelle che fanno friggere l’olio nel tegame senza bisogno di fornellino a gas.
Tento
l'ultima carta, getto una bottiglia nel mare con dentro un messaggio al governo
attuale, a quello che verrà, ai marziani, alla prossima generazione, a Viaggio
nel futuro 33, a Star Trek redivivo: prima del ponte di Messina, delle frecce Trenitalia
e di tutti i colori, di aerei e jet supersonici, di strade e autostrade a 53
corsie, non è che potreste miracolarmi e miracolarvi -chesso', da qui a un anno
- e concederci di percorrere un centinaio di km in meno di 6 ore? ... Per favore...