sabato 4 luglio 2020

Tra Joyce e Omero UN ULISSE QUI, AL TEMPO DEL COVID


- PRIMA PUNTATA

Ieri pomeriggio, intorno le 14
-... Ma a che ora partirà il bus per Cosenza domani?
- Tranquilla, mi informo in qualche agenzia viaggi.
- Non fai prima a consultate internet?
-L'ultima volta ho perso il bus per Bari perché, senza alcun preavviso, era partito 15' prima del previsto.
Purtroppo, anche consultare l'agenzia si rivela un tiro di dadi: l'impiegato all'interno indica come orario le 5,45, l'impiegato in pausa sigaretta, fuori l'ufficio, suggerisce le 6,00, la sera, da una veloce consultazione su internet, risulta che un bus partirà dall'autostazione alle 6.15.
MORALE: stamattina alle 5,40 eravamo in attesa dell'autobus che è partito alle 6.15

- SECONDA PUNTATA

Il viaggio in autobus poteva essere sonnacchioso ma così non è stato. L’arrivo a Cosenza è puntuale. Ci salutiamo cordialmente con l'autista -mio figlio lo conosceva bene - che ci raccomanda di tornare, per il viaggio di ritorno a Crotone, alle 14.30.
Niente di più, ci viene detto, e niente di meno.
Cosenza è bella -certo, Crotone non scherza- ma anche Cosenza è bella.
Un giro su Corso Mazzini, qualche buon acquisto e pranziamo al nostro solito ristorante. Alle 14,15 siamo all'autostazione... ORRORE!... Il bus ha già imbarcato 25 passeggeri. Venticinque è il numero massimo di passeggeri stabilito dalla Regione: della serie, chi arriva prima si becca il posto a mo' di corsa all'ippodromo. Da qui, deduco, che si accetterebbero anche scommesse, PER CERTO NON SI ACCETTANO PRENOTAZIONI, così ha deciso la ditta: chi è dentro è dentro, chi è fuori è fuori, gli altri si attaccassero … si attaccassero… dove ci attacchiamo se non c’è nemmeno una carretta disposta a riportarci a Crotone???
 Proteste di una manciata di passeggeri -tra cui noi- rimasti fuori; i carabinieri, chiamati telefonicamente dirottano la telefonata alla polizia che -dice- si prodigherà a contattare la ditta e a farci sapere (ad oggi, s’attende ancora).
L’autista dell'autobus si libera da ogni responsabilità – il poeretto.
Del resto, ci dice, "non possiamo pretendere un servizio per solo sette persone rimaste fuori dal novero consentito!"
Già, sarebbe troppo: dato che hanno abolito anche l’altra corsa per Crotone delle 17, dato che non si accettano prenotazioni, rischieremmo di essere un popolo CIVILE se qualcuno -ma chi?... istituzioni? … ditta autobus?... ci hanno liquidato tutti! - si prendesse cura dei 7 disgraziati rimasti a terra.
Magari un treno?!... Chiamiamo un taxi.

- TERZA PUNTATA

Capperi che sole!... Se il virus si combatte con luce e calore, noi -gli Ulisse al tempo del covid- saremo già immuni. Il taxi arriva con comodo per poi scapicollarsi sulla strada verso la stazione: mancano meno di 15' a un treno che -FORTUNA FORTUNA FORTUNA CHE COLPO DI FORTUNA! - ci porterà a Paola. Da lì, dopo appena un'ora d'attesa e tre litri di sudore, potremo prendere la coincidenza per Lamezia Terme.
Una del gruppo Ulisse -Maura- si prodiga a fare i biglietti a due pachistani -forse marocchini forse indiani forse iraniani- che ci precludono di fare i nostri di biglietti. È così che appuriamo che la macchinetta sforna biglietti non funziona. Lei corre -noi la seguiamo- a chiedere al primo pietoso controllore se sia possibile fare i biglietti sul treno. Maura sventola da lontano un braccio che ha il significato di un assenso e anche noi saltiamo su una carrozza del treno alla volta di Paola -detta cosi, sembra quasi una diligenza del vecchio Far West. Ma il treno è un ricettacolo di frescura e la voce che annuncia la partenza è morbida dolce seducente, certo non proviene da un corpo sudato, da una pelle appiccicaticcia...

- ULTIMA PUNTATA

Paola si presenta stazione affollata di bagnanti di ritorno a casa.
Appena fuori, la statua del Santo è imponente: ai polsi ha tanti nastri colorati - tanti quanti saranno stati i voti di chi confidava in un treno puntuale, penso cattiva.
Sto scrivendo i brevi report sul treno mentre do le spalle al finestrino. Qualcosa mi chiama: mi volto e “mi tuffo”, è tutt'uno: una meraviglia di mare che arriva fino al vetro. Fan culo covid e autobus e disservizi e incompetenze, qui DIO E QUESTA TERRA STANNO RACCONTANDO LA LORO INCOMMENSURABILE BELLEZZA...
Ora sono sul treno per Crotone, arriverò alle 19 se il laccetto che ho legato anch'io alla statua di san Francesco funziona. E già non ho più voglia di raccontare: sto attraversando una baraccopoli, di quelle che fanno friggere l’olio nel tegame senza bisogno di fornellino a gas.
Tento l'ultima carta, getto una bottiglia nel mare con dentro un messaggio al governo attuale, a quello che verrà, ai marziani, alla prossima generazione, a Viaggio nel futuro 33, a Star Trek redivivo: prima del ponte di Messina, delle frecce Trenitalia e di tutti i colori, di aerei e jet supersonici, di strade e autostrade a 53 corsie, non è che potreste miracolarmi e miracolarvi -chesso', da qui a un anno - e concederci di percorrere un centinaio di km in meno di 6 ore? ... Per favore...