Padova, sabato 30 maggio 2015.
A Torreglia la cerimonia conclusiva dell’ottava edizione del Premio di Poesia Religiosa «San Sabino».
A Torreglia la cerimonia conclusiva dell’ottava edizione del Premio di Poesia Religiosa «San Sabino».
Si conclude oggi, con la cerimonia di premiazione prevista per le ore 17 nell’antica Pieve di San Sabino, sul Colle
della Mira, l’ottava edizione del Premio biennale di Poesia Religiosa «San
Sabino», denominato «Poesia e Mistero» a suggerire come l’esperienza poetica
sia soglia tra suono e silenzio, dicibile e indicibile, finitezza e infinità.
La Giuria, presieduta dal giornalista e critico letterario
Stefano Valentini e composta da Walter Boldrin, Luca Bortoli, Francesca Diano,
Patrizia Invernizzi Di Giorgio, Pierluigi Menato e Giuseppe Zamarin, tutte
personalità significative del panorama culturale, letterario e pubblicistico
padovano, ha esaminato le 169 poesie inviate dai centodieci autori partecipanti
decretando le terzine delle opere premiate, tra le quali nel corso della
cerimonia saranno proclamate le due poesie vincitrici. Per la sezione adulti,
le tre poesie prescelte sono, in ordine alfabetico delle autrici, “13 marzo” di
Angela Angiùli di Bolzano, “Tra due
parentesi” di Angela Caccia di Cutro (Crotone) ) e “Vicinanza” di Marta Celio di Padova.
MOTIVAZIONE
La lirica Tra due parentesi di Angela Caccia,
terza classificata, rielabora con autonoma personalità il classico tema
dell’esistenza come cammino racchiuso tra gli estremi della nascita e della morte
o, meglio, della morte e della nascita (“secco e fiorito”), laddove ciò che
finisce si consola e rallegra al pensiero di quello che inizia. L’eterno ciclo
della vita, a metà tra sensibilità cristiana e orientale, si articola sul
continuo transito e passaggio testimoniale tra elementi opposti: il senso non
si adagia nell’uno o nell’altro, ma proprio nel loro continuo fluire attraverso
il pulsare di un’arteria-vena. Tra azione (la “parte ventosa”) e incoscienza,
lo sbocco finale è al Mare oltre la soglia dove ogni rotta, ogni sforzo e ogni approdo saranno annullati,
affidandosi con fiducia alla brezza divina.
TRA
DUE PARENTESI
Tra
secco e fiorito
la
scia di un dinamismo
il
transito della vita
-e ciò che lento muore
muore contento
se dall’ultima
finestra
il rumore dell’erba
che cresce-
tra due parentesi
il senso,
vena pulsante
arteriosa
servirà un crinale
per trovarlo
e scoprire la parte
più ventosa di sé
confinata
recalcitrante di
incoscienza
un gioco, poi,
appiccare la miccia
e scardinarne la
porta
dietro
il Suo Mare -
aspettava
silenzioso e calmo-
da allora
sarà come navigare
senza stelle
fiduciosi nella
sola brezza
riposti i remi in
barca
non avrà più
importanza
l’arrivo
la rotta.
Il
tocco abarico del dubbio – Fara Editore, pag. 80