lunedì 29 luglio 2013

Il Paese



Sa di tempo allungato

un signore accigliato
col passo malfermo e
il bastone da passeggio

o forse un valzer lento
su un vinile ormai rigato.

I vecchi qui
non muoiono del tutto
resta un berretto sulla panca
e l'orologio fermo alla gioventù

donnine col fadale sedute in tondo
le trovi ai margini della strada
quasi il corridoio di una sola casa.

L’autunno è languido di
foglie che si staccano alla 
vita ancora accese,
fermento dell'inverno che verrà

primavera
pellerosata
grazia tiepida di un sole
che non tramonta mai per caso:
il giorno si colma nei campi
al pomeriggio
il riposo del soldato

una vampa l’estate
e quando coi colori
silenziano le passioni
la notte è un cobalto indeciso
il buio scintillante di un Van Gogh.

Distanti da giungle da cascate
dal continente altro che non sa,
il paese è sentimento viscerale
assiepato
una voce una malattia
un amore infelice …

non si conosce l'altura

la lontananza sola
affonda nelle sue profondità.


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