Di Fabio Amato
Nei versi
della silloge Nel fruscio degli ulivi di Angela Caccia emerge una grande forza
vitale, che conduce il lettore verso esplorazioni intime e profonde del proprio
io.
Versi che
alternano la dolcezza alla forza e ricchi di metafore che parlano della vita.
La vita è
esplorata, sentita e assorbita in tutte le sue sfumature.
La
sofferenza diventa possibilità per conoscere gli anfratti della nostra
personalità e rendere chiare le parti oscure proprie di ogni essere umano.
Una poetica
quella della Caccia che ci pone di fronte alla fragilità della vita e nello
stesso tempo ci mostra l’itinerario da seguire per trovare le risposte a queste
fragilità.
Troppe
domande giacciono sepolte nella parte più intima del nostro io.
La poesia
interroga e lascia aperto un dialogo col lettore.
Al lettore
il compito di trovare le risposte a queste domande analizzando i coni d’ombra.
La raccolta
è una musica scandita nel silenzio, un inno all’amore e alla dignità.
Libertà e
dignità vanno di pari passo fino ad arrivare al rischio dello scacco, come
conseguenza delle nostre scelte.
La poesia è
l’incontro tra l’essere umano e la scelta ed è in quest’incontro che si gioca
la sfida per il cambiamento.
Vorrei
chiudere il mio breve intervento con l’incipit della raccolta: “ nasciamo nella
penombra di una grotta/ per tutti rotola giù dal Tabor una scintilla..” (
Incipit )
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