Morire
d’emblée
sottrarsi
alla sacca
del
tempo che
tacca
lo sguardo
lasciare
ammassati
in ripiani
gomitoli
di sogni
e
ricordi.
Si
è aperta la gabbia di carne
divelto
il piede da terra
basterà
un solo
colpo
di reni
e
voilà…
al
di là del confine
un
altro passante
tra
i sentieri del vento.
Morire
magari
con
la luna dei monti
nel
silenzio di rose selvagge
a
chi amo
tra
un’eco e la voce
il
mio amen
e
le braccia allungate
dell’alba.
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