Nei
giorni di seppia
senza
la sua goccia
mi
chiami piano
alle
tue pianure
cieli
gialli alberi blu
arancio
il sole
il
passo è da formica
non
vuole calpestare
(ognuno
come può
tira
nel verso
il
carro di una vita!)
da
fili d’erba lanosi
slanciati
tra fronte e ventre
arcobaleni
nuovi
oppure già abitati
se in tasca
le stesse sistole
risuonano in vecchi
gusci di parole.
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