Stabat
Mater
e
si innalzò una croce
su
terra pietrosa e scabra
in
occhi liquidi e vuoti
nell’odore
di ruggine e di alito
iniziò
la tua crocifissione
e
dolore
non
fu parola capiente al tuo
dolore:
la pena per un dio
è
pena inenarrabile se figlio.
Stabat
Mater
ai
pugni chiusi sugli inganni
i
rancori gli oltraggi
le tue palme in alto
ancora come ieri
di
ieri i suoni del villaggio
sapore
di mela dolce
l’ombra
odorosa di sera
fu
uno strano respiro d’amore
…
il cuore allora intese
e forse sorrise.
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