martedì 21 gennaio 2025

L'incertezza di Angela - nota di lettura di Renzo Montagnoli

 

L’amico Renzo Montagnoli, che ringrazio, ha colto nel segno: pubblicare un libro di poesie equivale a un “offrirsi” all’empatia dei lettori. Si scrive per un desiderio di connessione con un io più profondo, solo dopo si manifesta la volontà di condivisione. E mentre temi che, questo tuo atto di esposizione, possa risultare insignificante o privo di esiti, scopri con piacere che un dialogo lento e silenzioso prende forma tra il libro e il lettore.

Credo di aver letto quasi tutta, se non tutta, la produzione poetica di Angela Caccia e così ho avuto modo di verificare la progressiva evoluzione artistica di una poetessa che non finisce di stupire, prima fra tutti lei stessa, tanto che è capitato che mi abbia chiesto, trepidante, se quanto scritto avesse o meno una valenza. L’ha, certamente l’ha, perché l’approcciarsi a certe tematiche di volta in volta è diverso, con una ricerca di un linguaggio che sia nel contempo chiaro, ma anche pregno di sostanza, quasi a voler cercare nelle parole il sunto dei concetti espressi.

Di questa naturale incertezza è prova inconfutabile la prima poesia della raccolta che ritengo opportuno riportare per intero al fine di meglio comprendere il mio pensiero.

  

Sarà servito a qualcosa

leggere Omero farsi disturbare

il sonno da una mail

vivere

fino la ferita

e al grido sotterraneo uscire fuori dal calcolo?

 

Sarà servito

innamorarsi spartire

in due il peso di sé stessi

modellarsi uno all’altro

sino a fare

del dubbio l’unico fronte di liberazione?

 

… come Giacobbe e la sua anca rotta

poter lottare col proprio Angelo

per guadagnarsi un nome

  

Sarà servito raccogliersi in se stessa davanti a un foglio e lasciar fluire una sequenza di parole, ciò che in quel momento si sente sorgere spontaneamente, come una piccola polla d’acqua che si fa strada e a ogni passo diventa sempre più grande, confidando solo sulla pendenza, e nel caso specifico del poetare sulla forza intrinseca dei termini usati?

E la risposta sta nell’inconscio procedere della creatività: Scritta a mano

di lentissimo azzurro / coi tratti della cura e della calma / tra le pagine di un libro / assopita come una Biancaneve.  Oppure anche: Ovunque ho residenza /

scrive per me il sentimento del distacco /coltivo solo la rosa dell’esilio /…

Potrei dire che mai, almeno finora, Angela Caccia ha scritto per comprendere se stessa, per svelare se la sua arte sia tale, oppure solo un accostamento di termini, una poesia spuria e non autentica.

Non so se è riuscita ad avere una risposta certa, se abbia trovato almeno, se non la certezza, la speranza di saper realizzare qualcosa di valore, ma è un dilemma che è sempre innato nel momento in cui ci si sottopone agli occhi indagatori di chi legge. Si resta in attesa timorosa di quel giudizio che costituisca la miglior ricompensa della propria fatica.

Sono anch’io un giudice, un opinionista soggetto alla valutazione altrui, pure in questo caso, ma credo che l’importante sia essere del tutto sinceri nel riportare la sintesi delle sensazioni e delle emozioni che la poesia può dare; ebbene, giunto al termine della lettura, resta dentro una vibrazione che lentamente si assopisce, una eco di cose buone che scende nelle valli dell’anima e che sazia la sete di bellezza, la prova più convincente di qualsiasi voto o giudizio.

 

 

 

Angela Caccia ha pubblicato con Fara:  Il fruscio feroce degli ulivi (2013), Il tocco abarico del dubbio (2015),  Accecate i cantori (2017) e L’alveare assopito (2022). Con Lietocolle Piccoli forse (2017). Vari i contributi nel web, in particolare in Versante Ripido. È stata rencesita in poesia.corriere.it, Satura, Patria Letteratura, RAI Poesia, Oubliette magazine, La Repubblica di Napoli nella rubrica di Eugenio Lucrezi e La Repubblica di Firenze nella rubrica di Alba Donati. Finalista al Morra 2022 con liriche contenute nel presente libro che, ancora inedito, ha vinto il primo posto al prestigioso Premio letterario Rhegium Julii, ha tre superbe passioni: poesia, ceramica e scacchi.