martedì 13 agosto 2024

PREMIO LETTERARIO OFELIA GIUDICISSI 12 agosto 2024

Con lo psicologo Mead, ritengo che la percezione più intima di sé si formi grazie all’interazione sociale e a come gli altri ci percepiscono, in un gioco di riflessi, grazie ad un io – diciamo così - di rimbalzo. Ieri, 12.8.2024 nel corso di una sentita cerimonia nel comune arbëreshe di Pallagorio, mi è stato conferito – bontà di chi lo ha voluto, in primis dell’Amministrazione comunale con a capo il Sindaco Dott. Umberto Lorecchio – il Premio letterario dedicato ad una FANTASTICA voce calabrese, Ofelia Giudicissi - mi sono emozionata nell'abbracciare il figlio, Pietro Curci -, che non conoscevo e che, pertanto, mi trova doppiamente grata al Prof. Francesco Balsamo propugnatore, insieme a don Pietro Pontieri, del mio nome alla candidatura del premio, e latore nei mesi scorsi della comunicazione del premio stesso.

Se a quanto esposto si aggiunge che, per la sezione narrativa, è stato premiato il Vescovo Emerito Monsignor Luigi Renzo, si comprende la portata della serata.

Ma tornando al mio riferimento allo psicologo Mead, trovo che si ricolleghi a un passaggio della relazione dell'Ispettore scolastico Antonio Blandino, il quale ha definito la mia poesia un “canto che si disinteressa del destinatario nella foga dell’espressione”. Non so, se a torto o a ragione, ma ho visto un verso – chissà se è veramente anche il mio!- che, pur nella cura dell’esprimersi, vuole liberarsi da fronde di narcisismo che ingabbiano, affermarsi nel pieno della sua libertà, reggersi solo sulle sue forze e sfogare quelle necessità che lo chiamano ad esistere - Rainer Maria Rilke docet - e, così, non cercare seguaci o ammiratori, ma compagni di viaggio