martedì 10 gennaio 2023

Da CROTONE INFORMA.IT


 Da CROTONE INFORMA.IT

Lo scorso 2 gennaio, all’interno della Chiesa di San Paolo Apostolo di Crotone è stato presentato “L’Alveare Assopito”, il testo di poesie di Angela Caccia edito da Fara Editore.
Il testo è stato dapprima introdotto dal Parroco Don Lino Leto per poi lasciare spazio al dialogo tra l’autrice e Mons. Antonio Giuseppe Caiazzo Arcivescovo di Matera – Irsina.
Ad arricchire la presentazione, poi, ci ha pensato Gianluigi Borrelli, che ha allietato la platea con due performance musicali particolarmente apprezzate.
L’Alveare Assopito, presenta un titolo decisamente particolare, sul quale ruota una forte contraddizione. È noto che gli alveari siano tutt’altro che “luoghi” silenziosi e dormienti. Ma proprio la forte differenza di significato, regala un’immagine talmente d’impatto da non poter lasciare il lettore indifferente.
L’idea, come spiegato dall’autrice, nasce da una citazione del filosofo tedesco Immanuel Kant: “L’uomo non è destinato a far parte di un gregge come un animale domestico, ma di un alveare come le api”.
Partendo da questa citazione, Angela Caccia ha potuto meglio spiegare, nel corso del dialogo con Mons. Caiazzo, il significato di questo contrasto.

 Non mi andava di parlare dell’uomo o dell’umanità di oggi definendola malata. Mi sembrava piuttosto eccessivo quindi ho optato per un altro termine più morbido: “assopito”.

Questo da l’immagine di una realtà non pessimistica.
È vero che ci sono degli alti e bassi che viviamo tutti i giorni, ma esiste sempre quella speranza che qualcosa prima o poi riesca a destare quell’umanità vera e profonda trasformando ognuno di noi in portatori del divino
 

Nessuno può salvarsi da solo

Rendere il lettore consapevole della propria umanità, dandogli la possibilità di vivere un’altra dimensione. Una dimensione che non sia quella della routine giornaliera, quella della fretta, del dover fare tanto in poco tempo, ma quella della lentezza, del rallentare, del prendersi del tempo per sé stessi, riscoprendosi e conoscendosi.
Ma soprattutto riuscire ad entrare in contatto con l’altro, che sempre più spesso si accantona a causa della velocità con cui si affronta la vita.
Questo un po’ il compito della poesia in generale, ma anche dei componimenti di Angela, che costringono il lettore a soffermarsi sulle parole e sui versi.
La poesia regala la possibilità all’uomo di fermarsi per entrare in una dimensione importante del vivere; una dimensione che ci aiuta a recuperare il senso del prendersi cura delle persone, perché, come ha sottolineato Papa Francesco: “
Nessuno può salvarsi da solo”.