martedì 27 dicembre 2022

Recensione di Laura Pierdicchi sul sito Literary.it


 Recensione di Laura Pierdicchi sul sito Literary.it

L’opera poetica L’alveare assopito di Angela Caccia si è classificata prima ex-equo al Concorso Farexcelsior 2022. Premio senz’altro meritato per la qualità espressiva e la struttura stilistica contenute nella raccolta.

Le liriche sono di breve/medio respiro e il dettato rivela un sentire evoluto, pronto a cogliere gli accadimenti nel loro succedere e in un certo modo accettarli come necessari al percorso terreno. La tematica affronta momenti di perdita e di dolore e rivela diversi stati d’animo, però Angela Caccia non si limita ad esporli semplicemente, bensì cerca di penetrare nel profondo del suo intimo per capirne il significato e, se possibile, portarlo nella dimensione “oltre” per oltrepassare il limite esistenziale. Vi sono infatti dei passaggi molto lirici che denotano una forte spiritualità.

I versi, incisivi e pregnanti, accompagnano ricordi e presentano immagini materne e paterne, il tutto addentro ad una malinconica certezza del passare del tempo e della sua inesorabilità. Nel perdersi, Angela Caccia cerca “angoli di senso”, con la necessità di scuotersi dai “tempi bui” e tornare alla quotidianità. In altri componimenti contempla la natura. Ci parla della neve, della luna, della campagna illuminata dalle lucciole, di rondini, ecc. In ogni modo, la vera ispirazione non è la natura in se stessa, bensì le molteplici sfaccettature emotive che si delineano e che manifestano sempre un travaglio interiore.

Nel complesso, pur toccando sentimenti essenziali ed emotivamente forti, Angela Caccia non scade mai nella pesantezza del dire, anzi, la sua raccolta risulta avvolta in un’atmosfera lieve e a tratti sognante. Inoltre, il discorso non prende mai una piega autobiografica ma diventa universale tramite una equilibrata ed ammirevole stesura del verso.