sabato 9 marzo 2019

D'ora in poi di Adalgisa Zanotto




Solo una madre avrebbe potuto scriverlo: è parola che non ha bisogno di maiuscola pur essendo un tutt'uno col nome proprio di chi lo vive, restituiamo quindi alla donna, più che un aggettivo, una corona. Essere madri: una sorta di status, la consapevolezza che, dal giorno in cui il cuore -non solo e non tanto il ventre: si può partorire un figlio "nelle" e non solo dalle proprie carni! -  decide di ospitare, lei non sarà mai più sola: al vuoto lasciato dal parto, la presenza del figlio si traduce in pensieri e azioni di cui è incipit, finalità, condizione.
Il corpo femminile si duplica per nove mesi al fine di partorire.
Poi, può solo pensare e pensarsi nel plurale di un noi.

Da pagina 27

vorrei scrivere sui muri ancora caldi di estate
   che la vita sparsa nel tempo dell’inizio
inventa una casa nella nostra
                                    una pancia nella pancia
    e noi dovremmo starle vicino
seduti muti                   accomodati sulle note
tra le rime dentro il ventre
                                    le risate dentro il pianto
le frasi malate            le ferite da amare