Tratto dal sito VIACIALDINI
Il mondo
che ci circonda è in continua evoluzione sostare nell’egoismo delle certezze è
un chiudersi, inconsciamente, in un labirinto che diviene di giorno in giorno
sempre più vuoto. I “Piccoli forse”, il nuovo lavoro poetico di Angela Caccia,
edito da LietoColle, ci trasporta nei flussi delle strutture della cultura, le
piccole incertezze divengono aperture nella fortezza-gabbia dell’ “Io”.
Forse l’inganno, forse la
sincerità, forse la lealtà, forse la ragione, forse l’amore, forse la vita,
forse … “ Dietro, pupille agitate / lunghi / corridoi dove ti chiamo, dove / ti
cerco” , forse “ Il cielo brucia più forte dell’inferno/ non chiedermi il
perché”, forse, “ora tasto il terreno / per non pestare i silenzi
importanti”. Un chiaroscuro come la bella copertina del libro, opera di
Erik Petersen “Bicycle Shadows”, ombre di persone e biciclette, una doppia
immagine, una diversa prospettiva.
Angela Caccia con “Piccoli Forse”
ci fa entrare negli intimi sogni e diviene voce con dialoghi di rimandi
“nocche/che tornano a bussare”. “tornare ad amare è come / essere ancora
capaci di una/ carezza”, ma “respiro piano, ti soffio e sollevo / un tutto noi
disperso nel sonno”, e il forse diviene respiro profondo di riflessione,
“ti ospito e di noi profumano le pietre”, e dalla consapevolezza i versi:
“Non tu ma il mio amarti/ portò alla luce il meglio di me”.
Il libro è diviso in quattro
parti, la prima “Dalla torre campanaria”, la seconda “Dal grande terrazzo”, la
terza “Dalle sughere e dalla pietre”, la quarta “Da una casa
sull’albero”. Ogni inizio parte ha dei versi molto belli che invitano alla
lettura della raccolta poetica.
Il sentimento dell’amore è
travolgente, in grado di sprigionare energie inimmaginabili nel gioco del buio
e della luce, “mi uccidi poco a poco, /sulle labbra dopo i tuoi baci”. Ma è
indispensabile essere in due, altrimenti è solo una maschera, “ Perché fossimo
in due / a reggere l’inverno dei vetri”, “sostieni con me questo silenzio”, e
“Dell’aurora amo la promessa”, ma chissà “Che fine fanno/ gli amori abbandonati
”, “sarà terso o nuvoloso, lì
fuori?”, “oggi sto nei bordi del mio corpo”, i “Piccoli forse”,
sprigionano proprio quella forza creativa del dubbio, la lettura dei versi
induce alla riflessione, a un risveglio dell’attività del pensiero, un invito a
percorrere la conoscenza del proprio essere “non è tempo / di raccogliere
cenere”, quindi, non a sostare ma camminare vivendo la propria vita.
Solo cosi il puzzle prende forma
e i versi dei “Piccoli forse” di Angela Caccia portano alla luce i profondi e
indistruttibili valori “ La mia vita per la tua vita nascente” ( al piccolo
Michele), “ e io credevo d’essere/ a una prova, e invece ero al debutto”, e
quell’infinita dolcezza “li guardo dormire/ uno biondo l’altro bruno”,
quanta poesia, “non c’è vuoto tra noi, restiamo/ nonostante il tuo
saluto” ( a mio padre) , quanta fermezza, quanto Amore!
Angela Caccia “Piccoli
forse” , Ed. Lieto Colle, Como, 2017, pag.88, Euro13,00 ISBN
9788893820264 – http://www.lietocolle.com/ –
Michele Luongo
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