ARTE E CULTURA / Angela Caccia conquista il Premio di Poesia Religiosa
"San Sabino" con un'ode contenuta nella sua ultima fatica letteraria
Prossimamente, la già encomiata silloge "Il tocco
abarico del dubbio" sarà presentata nella città pitagorica
Giovedì 04 Giugno 2015 - 15:0
E’ sopraggiunta la bella stagione ma vi
è una pioggia inarrestabile: quella dei riconoscimenti che, premio dopo premio,
inorgogliscono Angela Caccia, poetessa cutrese.
L’ultimo per ordine d’arrivo ma non
d’importanza è il terzo posto conquistato al Premio di Poesia Religiosa «SanSabino» con la lirica “Tra due parentesi”.
“La lirica rielabora con autonoma
personalità l’eterno ciclo della vita che, a metà tra sensibilità cristiana e
orientale, si articola sul continuo transito e passaggio testimoniale tra
elementi opposti: il senso non si adagia nell’uno o nell’altro, ma proprio nel
loro continuo fluire attraverso il pulsare di un’arteria-vena” questa la motivazione
per cui la giuria presieduta dal giornalista e critico letterario Stefano
Valentini ha apprezzato l’opera della Caccia, durante la cerimonia
conclusiva nell’antica Pieve di San Sabino, sul Colle della Mira.
L’ode, insieme ad altre altrettanto incantevoli,
è racchiusa in “Il tocco abarico del dubbio”, ultima fatica letteraria della
poetessa, che sta già concorrendo in concorsi per l’edito, e a breve sarà
presentato nella città pitagorica.
In attesa di debuttare tra amici e
concittadini, la silloge ha ricevuto ottime recensioni da parte della critica
letteraria nazionale, tra cui Padre Gianni Criveller, missionario nonché
saggista, che scrive “Il dubbio appartiene in modo più pertinente alla nostra
umanità, fatta di nostalgie e assenze. L’esperienza quotidiana degli
affetti e dei ricordi non ci restituisce certezze, ma piuttosto speranze. Il
dubbio ci indica la speranza. Una delle speranze più forti dell’autrice, una
specie di ansia, è quella di trasmettere ai propri figli, ai quali dedica la
raccolta poetica, un degno lascito, quanto lei sente di più prezioso”.
Altrettanto encomiastiche le parole riservate da Paolo Polvani, direttore della
rivista online “Versante ripido”, che definisce l’opera della Caccia
“un’occasione per cacciarsi negli anfratti di un paesaggio sentimentale e
conoscere o ri-conoscere sentimenti, muovere i propri passi in un territorio
nuovo, sostare davanti a esperienze, scoprire geografie che non immaginavamo,
imbattersi in vedute che a volte destano meraviglia”.
La silloge, amalgamando immaginazione e
vissuto, racchiude le emozioni e le gratificazioni che hanno scandito la vita
della poetessa. Versi con cui la Caccia sfiora delicatamente l’anima del
lettore, invitandolo a danzare insieme il valzer dei sentimenti.
Un importante tassello del meraviglioso
puzzle di successi che la poesia di Angela Caccia ha conquistato negli anni, e
come afferma la giornalista Anna Maria Bonfiglio nella prefazione del libro
“andrà ancora e sempre avanti, «gli occhi puntati ad est/e il fiato corto»,
perché la poesia è anche fatica e nel suo percorso non conta l’arrivo ma il
cammino”.
Gabriella Cantafio