Solitudine grigio cemento
vetro opaco
stalattiti di tempo
ciondolano gli occhi nel
cercare un oltre
forse il dio del giorno.
forse il dio del giorno.
Cenere sulle palpebre
che sognano di mare
dorata solitudine dell’onda
dai tuoi schizzi
si intrecciano sorelle
e il vento le accompagna
alla mano stesa di un orizzonte.
Alzo le vele lunghe
alle spalle rumori di
foglie secche sotto il piede
mi avvicino ad alberature
un vocio di fronda
si fa sangue la parola
torna di carne il mondo.
Nessun commento:
Posta un commento
se vuoi, di' la tua...