Tra
quattro mura
senza
finestre
ti
vedo
nella
bimba che
tracciava
col gesso
la
campana e
saltellava
a passero
nel tuo
giugno
lingua
di uccelli e di fiori
girotondo
di rondini
al
cuspide di campanili
sai
di terra
l’allegria
di mandarini
lo
sguardo antico dell’ulivo
i
tardi tramonti
quando
l’ombra
si
inerpica al monte
per trattenere
il sole
sai
di sale
epica
l’onda
che
resse zattere e
valigie
di cartone
una piaga
che ancora
non
conosce crosta
sul fondale
un sogno:
ritornare
da
una croce all’altra
pregarono
i tuoi avi
la
supplica di oggi.
bellissima! brava!
RispondiEliminaGrazie... :-)
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