UNA poetessa del sud, Angela Caccia, sale sul secondo gradino
del podio alla 50esima edizione del Premio Internazionale Casentino, che è
promosso dal Centro culturale “Fonte Aretusa”. Nella sezione “poesia edita” la
sua silloge poetica “Di lentissimo azzurro “, Campanotto Editore, ha
conquistato il secondo posto. La cerimonia di premiazione si è tenuta nell’Abbazia
di San Fedele di Poppi (Arezzo), alla presenza della competente giuria e delle
autorità.
«Se trent’anni fa, quando mi affacciavo timidamente al mondo
dei concorsi letterari, mi avessero detto che un mio libro sarebbe stato
finalista al Casentino, non lo avrei creduto», ha dichiarato in quel suggestivo
contesto la poetessa (cutrese) Caccia. «E questo avviene- ha aggiunto- in un
periodo così turpe, così ostile all’umano e all’umanità. A volte penso che, se
tutti capissimo a quale grado di compassione ci chiama la poesia, saremmo tutti
poeti».
Il Premio Casentino fu fondato da Carlo Emilio Gadda, Nicola
Lisi, Carlo Coccioli, negli anni ‘40. Dopo l’interruzione del periodo bellico,
il Premio venne riproposto negli anni ‘70.
Restringendo il campo agli anni più recenti, nel 2025,
Angela Caccia ha ottenuto una segnalazione al Premio internazionale Europa in
versi, il premio eccellenza al Premio letterario San Domenichino, Massa.
Nel 2024, ha vinto il Premio letterario Rhegium Julii con la
silloge, allora inedita, “Di lentissimo azzurro “, è stata finalista al Premio
Gozzano e al Premio Città di Forlì ed ha avuto una segnalazione di merito alla
silloge già premiata al Premio Lorenzo Montano.
In questo periodo, com’è risaputo, è intenta ad organizzare
a Santa Severina le prossime serate della terza edizione del Festival di poesia
“A sud di ogni altrove.” Ne cura la direzione artistica dal 2023.
«Chi ama la poesia, sia nel ruolo di scrittore che di lettore,
compie una scelta su come stare al mondo», è il suo pensiero.