Non esiste un pieno accordo tra Animus e
Anima, lo spirito e l’anima. Sono passati i tempi, è terminata la luna di
miele, durante la quale Anima aveva il diritto di parlare a suo piacimento e
Animus l’ascoltava rapito. Dopo tutto, non è stata forse Anima a portare la
dote e a contribuire all’andamento del «ménage »? Ma Animus non ha accettato
per lungo tempo questa posizione subalterna e ben presto ha manifestato la sua
vera natura, vanitosa, pedante e tirannica. Anima è una ignorante e una
sciocca, non è mai andata a scuola, mentre Animus conosce un’infinità di cose,
ha letto un sacco di cose nei libri … tutti i suoi amici dicono che non si può
parlar meglio di quanto egli faccia… Anima non ha più il diritto di dire una
sola parola.
Sa meglio di lei quello che ella vuol dire.
Animus non è fedele, ma non può fare a meno di essere geloso, perché in fondo,
egli sa bene (no, ha finito col dimenticarlo) che è Anima ad avere in mano
tutta la fortuna, lui è un poveraccio, non vive che di quello che gli si dà.
Per questo non smette di sfruttarla e di tormentarla per farle cacciar fuori
denari … Ella resta silenziosa a casa, a far da mangiare e a spazzare, tutto
come può … In fondo Animus è un borghese, possiede abitudini regolari, desidera
che gli si servano sempre gli stessi piatti.
Ma accade una cosa strana Un giorno in cui
Animus era rientrato all’improvviso, ha sentito Anima che cantava tutta
soletta, da dietro la porta chiusa, una curiosa canzone, qualcosa che egli non
conosceva; nessuna possibilità di riconoscere le note, o le parole, o la
chiave, una strana e meravigliosa canzone. Più tardi, egli ha cercato
subdolamente di fargliela ripetere, ma Anima finge di non capire. Ella tace
appena egli la guarda.
L’anima tace appena lo spirito la guarda. Allora Animus
ha trovato un trucco, fa in modo da farle credere che egli non c’è … a poco a
poco Anima si rassicura, guarda, ascolta, respira, si crede sola e, senza far
rumore} apre la porta al suo amante divino.
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