La nobile arte di Angela Caccia, pluripremiata poetessa
cutrese, continua a segnare traguardi vittoriosi: “Scanalature”, sua inedita
opera editoriale, ha conquistato la giuria del Premio Internazionale “GiovanniDescalzo” della città di Sestri Levante, che le ha conferito il secondo posto
nella sezione silloge di poesie.
Una raccolta di 90 liriche suddivise in temi, precedute da
una breve riflessione: parole trasparenti con le quali l’autrice solca l’anima
lasciando scorgere l’essenza più autentica del suo io, inducendo il lettore
alla meditazione sulle differenti quanto contrastanti sfumature
dell’esistenza.
La giuria di esperti ha elogiato “lo stile essenziale che
esalta per contrasto la sorprendente espressività di questa poesia, sorta di
alambicco dove il dolore, passato attraverso le minime cose dell’esistere e
filtrato dalle parole, si fa magico sguardo verso il cielo”.
Quest’autunno incerto non ha esitato a far pervenire un altro significativo riconoscimento alla Caccia: un prezioso terzo posto al Premio “Hombres” di Lettopalena, piccolo borgo medievale adagiato sulla collina abruzzese.
Nella sezione poesia, si è contraddistinta “Noi l’aurora”, una piccola ode alla figura genitoriale che, pur affiancando con profonda amorevolezza i figli, non può sostituirsi nella scelta vitale del percorso migliore per germogliare. La poesia trasuda quel sentimento filiale a volte non palesato che, in prossimità dell’ascesa verso la maturità, con leggiadria induce il genitore a “indicare l'est, l'alba, la speranza, e confidare che questa, nelle scelte del proprio figlio, consenta di mantenere sempre ampio l'orizzonte che ha davanti”.
Proprio tale sentimento soave ha accarezzato l’anima dei
giurati incantati dalla delicatezza con cui “l’autrice ha saputo interpretare
questa riflessione con affermazioni velate e silenzi che nascono dal bianco
della pagina e a loro volta alludono a reticenze e frequenti non detti, frutto
di paure e tensioni mai risolte”.
Dunque, la conferma del lirismo emozionante di una
saggia poetessa che costantemente, con pennellate di cultura e umanità,
rende più fulgido il cielo pitagorico.
Gabriella Cantafio