martedì 14 gennaio 2014

Sequenza



È così lunga la notte
nell’incubo di un dio nemico …

Che nessuno
s’affanni a cercarmi

sarò un atollo!

Nemmeno un gabbiano
-sulle piume
lontananze d’orizzonti-
potrà tendermi un ponte

sarò il girasole affranto
senza il pane di un raggio
in un autunno
così incendiato di rosso

una pietra
e lo sgomento
di non avere porte.
  
S'inginocchierà
prima o poi
la notte al giorno
ogni cosa si piegherà
alla disciplina del tempo:

statuaria l’edera
ammanterà il muro scorticato

finanche la memoria
ungerà di nostalgia il ricordo

(due seni la vita
e una sequenza:
cade a brandelli un cielo
poi tornano gli aquiloni).