È così lunga la
notte
nell’incubo di un
dio nemico …
Che nessuno
s’affanni a cercarmi
sarò un atollo!
Nemmeno un gabbiano
-sulle piume
lontananze
d’orizzonti-
potrà tendermi un
ponte
sarò il girasole
affranto
senza il pane di un
raggio
in un autunno
così incendiato di
rosso
una pietra
e lo sgomento
di non avere porte.
S'inginocchierà
prima o poi
la notte al
giorno
ogni cosa si
piegherà
alla disciplina del
tempo:
statuaria l’edera
ammanterà il muro
scorticato
finanche la memoria
ungerà di nostalgia
il ricordo
(due seni la vita
e una sequenza:
e una sequenza:
cade a brandelli un
cielo
poi tornano gli aquiloni).