martedì 23 maggio 2017

Michele Luongo su Piccoli forse


Tratto dal sito VIACIALDINI

Il mondo che ci circonda è in continua evoluzione sostare nell’egoismo delle certezze è un chiudersi, inconsciamente, in un labirinto che diviene di giorno in giorno sempre più vuoto. I “Piccoli forse”, il nuovo lavoro poetico di Angela Caccia, edito da LietoColle, ci trasporta nei flussi delle strutture della cultura, le piccole incertezze divengono aperture nella fortezza-gabbia dell’ “Io”.

Forse l’inganno, forse la sincerità, forse la lealtà, forse la ragione, forse l’amore, forse la vita, forse … “ Dietro, pupille agitate / lunghi / corridoi dove ti chiamo, dove / ti cerco” , forse  “ Il cielo brucia più forte dell’inferno/ non chiedermi il perché”, forse, “ora tasto il terreno / per non pestare i silenzi importanti”.  Un chiaroscuro come la bella copertina del libro, opera di Erik Petersen “Bicycle Shadows”, ombre di persone e biciclette, una doppia immagine, una diversa prospettiva.

Angela Caccia con “Piccoli Forse” ci fa entrare negli intimi sogni e diviene voce con dialoghi di rimandi “nocche/che tornano a bussare”.  “tornare ad amare è come / essere ancora capaci di una/ carezza”, ma “respiro piano, ti soffio e sollevo / un tutto noi disperso nel sonno”, e il forse diviene respiro profondo di riflessione,  “ti ospito e di noi profumano le pietre”, e dalla consapevolezza i versi: “Non tu ma il mio amarti/ portò alla luce il meglio di me”. 

Il libro è diviso in quattro parti, la prima “Dalla torre campanaria”, la seconda “Dal grande terrazzo”, la terza  “Dalle sughere e dalla pietre”, la quarta  “Da una casa sull’albero”. Ogni inizio parte ha dei versi molto belli che invitano alla lettura della raccolta poetica.
Il sentimento dell’amore è travolgente, in grado di sprigionare energie inimmaginabili nel gioco del buio e della luce, “mi uccidi poco a poco, /sulle labbra dopo i tuoi baci”. Ma è indispensabile essere in due, altrimenti è solo una maschera, “ Perché fossimo in due / a reggere l’inverno dei vetri”, “sostieni con me questo silenzio”, e “Dell’aurora amo la promessa”, ma chissà “Che fine fanno/ gli amori abbandonati ”, “sarà terso o nuvoloso, lì fuori?”, “oggi sto nei bordi del mio corpo”,  i  “Piccoli forse”, sprigionano proprio quella forza creativa del dubbio, la lettura dei versi induce alla riflessione, a un risveglio dell’attività del pensiero, un invito a percorrere la conoscenza del proprio essere “non è tempo / di raccogliere cenere”, quindi, non a sostare ma camminare vivendo la propria vita.

Solo cosi il puzzle prende forma e i versi dei “Piccoli forse” di Angela Caccia portano alla luce i profondi e indistruttibili valori “ La mia vita per la tua vita nascente” ( al piccolo Michele), “ e io credevo d’essere/ a una prova, e invece ero al debutto”, e quell’infinita dolcezza  “li guardo dormire/ uno biondo l’altro bruno”, quanta poesia, “non c’è vuoto tra noi, restiamo/ nonostante il tuo saluto”  ( a mio padre) , quanta fermezza,  quanto Amore!

Angela Caccia “Piccoli forse” ,  Ed. Lieto Colle, Como, 2017, pag.88, Euro13,00 ISBN 9788893820264  – http://www.lietocolle.com/ 


Michele Luongo

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