domenica 12 ottobre 2014

il disegno abbandonato




È bastata una pila
ed ha ripreso a balbettare

nel suo adagio 
si dirada a banchi il presente
sgretola sotto i piedi

ora siamo soli
io e la nostalgia

fletto le ginocchia alla
maestà della sua montagna,
frizza l'aria
il silenzio un'utopia
-qui si infrattano le voci più indomite,
le lontane-

è sotto quel cielo
che piove d’azzurro il ricordo:
il disegno abbandonato
che si ricolora nella mente

di penombra il tuo volto
forse di sogno
mi fiorivano gli occhi 
alla ricerca dei contorni

lento e inesorabile 
lo stesso ticchettio

e noi sopra le stelle.