Bisogna desiderarne
di poesia
per scriverne
per leggerne
aprirle la porta
e consentirle di
picchettare il tempo
nelle acque di un verso
-rivoli di montagna
a primavera
gonfi di neve
sciolta.
Un atto di coraggio
la sua goccia nel
mio sangue venoso
la ritrovo nell’orecchio
-gli amori infelici
non finiscono mai!-
a guardare minuziosamente
il fondo del pozzo
il suo cruccio
le mie tasche
sformate
e i pugni ancora chiusi
e i pugni ancora chiusi
sarà dolcissima e
inclemente
quando giungerà all’ultimo verso.