Femmina e donna folta
rammendavo virtù
dalla ghirlanda dei capelli
lungo i fianchi:
un vuoto a perdere
una cella
in me luccicavano
vibrisse di ragno.
vibrisse di ragno.
Di silenzio bianco anche quel giorno
invereconda la bellezza del tramonto
se l’epilogo è lo stesso polverio della notte
guardavo i piedi affondare
pesava il nulla a valanga
la Tua voce nel mio abisso
una lampara nella notte
che scuote il fondale
-chi sei?
-acqua di stella,
al mattino
proietta ancora la sua ombra
-Ti prego
fammi pozzo...