martedì 1 aprile 2014

Fantasie



FANTASIE


Lo stesso copione: piove

è un tempo che strina a
puntino le piume d’ali
e poi le tarpa.

Serrate le porte
che il dolore non vada oltre,
su di lui un girotondo di mosche
come sciacalli sulla morte…

Lo sguardo su una cartolina
profana senza accorgersi
il suo reticolo di falso
in lei mi perdo
mi sparpaglio nel paesaggio

da un millesimo di cielo la luce 
quieta di finestre  accese 
-una carezza 
la colatura della sera

patino l’asfalto
sono l’orma di passi che
hanno urlato in quel vicolo cieco
ammasso di un vento senza scampo

resto attaccata alle suole di altri
-che mi portino lontano-
magari sul ventre tondo dell’ orizzonte
finto limitare
promessa di un oltre

ulula anche qui un randagio
prega la sua luna
resta la notte.