Atterrata
nella corsa
maestro
in ombra
mi
lavora il tempo e
livella
al male di vivere
l'impennata di un dolore
un
bercio ha profanato
le
mie orecchie turate
così
ben accoccolate
nel
santità fatua del quotidiano.
È
un suo talento
sgretolare
le passioni
-ritaglierà
un posto
anche
alla tua impronta-
e
quelle note dissigillate
come
sfuggite
a
un violino lontano
le
reggerà a stento il vento
basterà una luce
più nervosa
un drappo di sale
sulle labbra
ad intonare ancora
il tuo nome.
.
Ma
ora
ricomposto
il silenzio calcinato
gettato
il tuo ricordo
nello
schedario delle croci
torno
a legare soli ed ombre.