giovedì 23 gennaio 2014

Quindi Poeta


Acrobata equilibrista
sul filo teso tra incendi
e fumi di parole

calli di lana
la mano spalancata
l’occhio alla minuzia
seme e fatica del seminatore
ha patine spesse
un coccio di verità
e le tue unghie erose

affabulatore
artista -quindi - creato
dalla tua stessa creazione

rabdomante di pensieri affossati
diapason di note esasperate
voci di dentro …
bore e amori ventosi
e al foglio la pietà
di un gheriglio di pace

solo tracce
mappe di tesori o di un abisso
sgomento di un tempo che si slaccia

sai di strada
pietre e radici in dissolvenza
il domani è di polline
e spore di soffione

un altrove il cammino
ambigua la meta
e sempre quel gusto netto:
da sottili geometrie di sillabe
cade una tua carezza e ti sembra
di toccarle le parole.