Acrobata equilibrista
sul filo teso tra incendi
e fumi di parole
calli di lana
la mano spalancata
l’occhio alla minuzia
seme e fatica del seminatore
ha patine spesse
un coccio di
verità
e le tue unghie
erose
affabulatore
artista -quindi - creato
dalla tua stessa creazione
rabdomante di pensieri affossati
diapason di note esasperate
voci di dentro …
bore e amori
ventosi
e al foglio la
pietà
di un gheriglio
di pace
solo tracce
mappe di tesori o di un abisso
sgomento di un tempo che si slaccia
sai di strada
pietre e radici in dissolvenza
il domani è di polline
e spore di soffione
un altrove il
cammino
ambigua la meta
e sempre quel
gusto netto:
da sottili geometrie di sillabe
cade una tua carezza e ti sembra
di toccarle le parole.
di toccarle le parole.