lunedì 9 dicembre 2013

Il tuo nome


Mi accosto a te
ritrovi il tuo volto
mi guardo da vecchia

ha passi piccoli la tua notte
un ronzio la memoria.

Non c’è sole che basti
a scaldare le vene,
la foglia si accartoccia
e già scintilla un boccio
sul giallo secco.

La morte avrà il piede
dello stesso Mietitore
cadrà violento sulla stoppia

a te ali di stelle
ladre di ogni orma …

E ti guardo rosa sfatta, Madre,
intatta e silenziosa bellezza
di un nome.